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Ricavare la distanza da un trasmettitore radio
Inviato: gio 17 apr 2014 11:58 am
da Luca14
Se costruissi un drone comandato via radio, ci sarebbe un modo per farlo tornare verso il telecomando (tipo ritorno di emergenza) leggendo la potenza del segnale radio ricevuto? Se il segnale è basso il drone si muove verso la direzione in cui il segnale aumenta, così da ritornare verso di me. Si può fare?
Inviato: gio 17 apr 2014 3:44 pm
da cabestano
Da quel poco che so sui modelli di droni, mi risulta che usino sistemi GPS anche per il ritorno alla base, i sistemi radio sono inaffidabili in primis per i disturbi di propagazione.
http://www.robot-italy.com/it/ardupilot ... oller.html
Inviato: ven 18 apr 2014 12:08 pm
da Luca14
Si in effetti il gps è molto utile, io pensavo ad una cosa più semplice... se la potenza aumenta mano a mano che si avvicina al telecomando dovrebbe riuscire a tornare, così anche se mi sposto lui torna da me e non al punto di decollo
Inviato: ven 18 apr 2014 12:36 pm
da gibor
Tanto per chiarire la curiosità sul principio che dovresti utilizzare, ti dico che si chiama triangolazione, ed è lo stesso utilizzato più o meno dai gps (solo mediante l'utilizzo di satelliti).
Il problema è che per funzionare ti serve rilevare il trasmettitore contemporaneamente da almeno tre punti, e sul tuo drone non potresti mai farlo, perché ne rileveresti solo uno, quello dove è lui.
Avere solo un segnale che cala non ti dà l'indicazione della provenienza del trasmettitore, quindi potrebbe anche invertire la rotta, e qualche volta gli potrebbe pure andare bene, ma sarebbe sempre un andare quasi alla cieca, l'attenuazione del segnale non è direttamente vincolata solo alla distanza ma anche da tanti altri fattori.
Inviato: ven 18 apr 2014 1:15 pm
da Red Max
Sì, però il drone potrebbe spostarsi in tre punti casuali a una certa distanza e fare la triangolazione con quelli...
Oppure come fanno quei robot-aspirapolvere a ritornare alla base, forse vanno a memoria?
Inviato: ven 18 apr 2014 1:36 pm
da gibor
Le misure di triangolazione per essere discretamente affidabili devono avvenire sul perimetro di un cerchio immaginario dove il centro è il trasmettitore. Spostarsi a sufficienza in tre punti equivalenti serve muoversi di parecchio con il rischio di fuoriuscire realmente dalla portata (è ancora in una fase cieca e non può avere idea di dove si trovi il trasmettitore).
Poi rimane sempre il problema che non sono in contemporanea, a quel punto le misure precedenti potrebbero essere cambiate, basta sapere che anche solo con il trasmettitore che si muove e cambi la polarità dell'antenna rispetto a quella del drone che tutto va a carte e quarantotto.
Ignoro come facciano i robot aspirapolvere, però per le distanze in gioco ipotizzo che tutto si basi sulla memorizzazione del percorso, e magari su dei sensori a infrarosso per la guida mirata in prossimità della base.
Ma qui il CapitanFarloc visto le sue esperienze potrebbe forse saperne di più.
Inviato: ven 18 apr 2014 1:51 pm
da Red Max
Che poi li il discorso è su due dimensioni, sicuramente è più facile.
Inviato: ven 18 apr 2014 3:49 pm
da cabestano
Mi risulta che alcuni robot rasaerba usino il sistema di delimitazione dell' area in cui operano con cavo a BT.( i più economici), altri usano la programmazione via tastiera con funzioni di autoapprendimento.
E per la triangolazione. rispolveriamo i ricordi della Marina..
http://it.wikipedia.org/wiki/Radiogoniometro
Inviato: sab 19 apr 2014 10:16 pm
da Luca14
I robot aspirapolvere in teoria sfruttano una raggio infrarosso concentrato in un punto, emesso dalla base di ricarica. Appena essi entrano nel raggio si girano verso di esso e proseguono dritti verso la base. Essendo in 2 dimensioni effettivamente è molto più facile.
Per un drone bisognerebbe avere un raggio laser da puntare verso di esso, in modo che possa capire la direzione del pilota e dirigersi verso di esso, ma è una cosa improponibile
Inviato: sab 26 apr 2014 8:00 am
da cabestano