Devo restaurare 4 panchine con le stecche di legno. Il problema è che queste sono molto piegate/avvolte. Sono di quadro di 45 mm lunghe 1735.
Ecco una foto:


Dall'immagine si vede male il grado di piegatura, ma diciamo che fanno paura. Va bene riverniciarle, ma lasciarle storte in quel modo
non ha senso. Ne ho già acquistate un poche per rimpiazzare quelle proprio irrecuperabili (o rotte) ma, visto che sono N.14 a panchina, mi schizza dagli occhi doverle gettare tutte... sia per un fatto di principio e anche economico, a dire la verità.
Stavo pensando a farci dei tagli nella parte concava e inserirci delle zeppe, ma non l'ho mai fatto e non so quanto devono essere profondi i tagli, a quale distanza e se vanno fatti anche nella parte inferiore (convessa). E poi c'è il problema delle zeppe: come farle senza attrezzatura? E poi di che materiale? L'unico legno duro a disposizione è una tavola di rovere di 40 mm x 200 x 1.5 mt.
Se fosse questione di farle 2 o 3 poco male, ma a quanto vedo (ammesso che il sistema funzioni) ce ne vuole un centinaio... : Blink :
Non si troverà niente di già fatto in commercio?

uhm ......... la vedo dura, potresti provare ad avvitarci delle piattine di ferro da 3/4 mm dal lato posteriore,
in modo da raddrizzarle ma non è detto che non si torcano di nuovo,
se invece ad alcune occorre sostituire dei pezzi potresti fare delle giunzioni a mezzo legno
come in questo disegno con l'aggiunta di due spine passanti nella giunzione

per quel che ne so io, parlo per esperienza su compensato da 4 mm e per aver visto e sentito diverse cose.......per piegare il legno bisogna bagnarlo, e metterlo sotto pressa, se smonti le stecche le lasci a mollo e poi le metti sotto una pressa (anche mettendo più tavole da raddrizzare e mettere un piano sopra salendoci con una ruota della macchina al centro delle stecche) è una mia idea eh.....sai noi del fai da te abbiamo le menti un pò troppo operative

@mario
Per cui, dici che l'idea delle zeppe non può funzionare? O è troppo laboriosa?
@plcet
Si, l'idea di metterle a bagno e poi sotto la pressa l'avevo sentita dire. Però anche che nello stesso tempo occorresse scaldare la parte convessa per farla ritirare, mentre quella concava bagnandola si allunga. In teoria così non dovrebbe ritornare diritta?
Poi avrei anche un altra teoria: la parte di sopra della stecca è più esposta al sole e ritirandosi tende ad avvallare. Per cui (e sempre in teoria) se quando le rimonto le metto sotto sopra, con il tempo imbarcandosi al contrario di ora dovrebbero tornare diritte. O no?

mah l'idea delle zeppe non l'ho mai sperimentata non saprei

piegare il legno di quelle dimensioni senza autoclave ed appositi morsetti la vedo dura
sopratutto perché non è legno giovane ma immagino ultra stagionato e quindi secco
potrebbe spezzarsi, metti una foto più ravvicinata dei legni spaccati e storti

Esatto è una cosa alla quale ho pensato anche io....ecco perché ti ho consigliato di pressare le tavole al contrario in maniera da raddrizzarle un po' e poi rimontarle sempre dall sto opposto all'avvallamento. Io credo che se le bagni per bene e le pressi un po la loro forma la riprendono.anche perché è sicuramente legno di Pino o abete che sono legni abbastanza morbidi e filamentati quindi.........boh non saprei

Se le stecche presentano convessità tutte sulla stessa facciata è meno dura. Una volta tentai di restituire la curvatura ad un bracciolo di una vecchia poltrona che aveva originaria. Con i semplici strumenti manuali di cui disponevo (strettoi da falegname in ferro e corda con l'anima in acciaio, acqua calda e vasca da bagno), dopo alcuni tentativi andati tutti falliti, ho deciso di abbandonare e lasciare la poltrona al suo immutabile destino.
Nel tuo caso potresti tentare, ma è solo un mio pensiero, di posizionare sotto ogni stecca malconcia una barra di ferro forata lungo la sua linea mezzana ad ogni cm.20, in modo da potere avvitare le stecche sulla barra di ferro con viti passanti a testa svasata. Sulle stecche occorrerebbe svasare ciascun buco fatto prima col trapano, con l'apposita punta conica, per ospitare completamente la testa delle viti. Le viti passanti andrebbero avvitate ai dadi da porre sotto la barra di ferro. L'avvitamento dovrebbe essere completato in maniera progressiva, mantenendo il legno sempre bagnato, rinnovando, di volta in volta, l'immersione in acqua calda ed operando sulle viti di pochi mm. alla volta (2 o 3) solo dopo che l'acqua, raffreddata, avrà raggiunto la temperatura d'ambiente.
Puoi provare l'operazione su una sola stecca di legno per constatarne l'efficacia e se il legno resisterà all'addomesticamento, potrai ripetere l'operazione su tutte le altre stecche.
C'è da considerare una cosa, però. Risparmieresti sulla spesa per l'acquisto di nuove stecche di legno, ma dovresti acquistare barre di ferro, viti dadi, oltre a tutto il lavoro non semplice nè breve da affrontare. Ne vale la pena?

Sistemata o sostituita la stecca spaccata, gli darei una bella scartavetrata, un pulita ai ferri, una bella verniciatura con tanto di protettivo e le lascerei così. Anche il legno piegato dal tempo di una panchina ha il suo fascino storico