Finalmente siamo giunti all'epilogo.
Ecco cosa è venuto fuori:

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Inutile parlare del pestello che è la cosa più banale che ci sia, mentre il grosso del lavoro
è stato fare la raggiatura interna al mortaio.
Dopo averci passate a scalare le punte forstener, ho usato il dremel con una fresa di 10 cilindrica,
lavorandoci con l'angolo di testa. Però per levare il grosso del materiale, ho usato un sistema ancora
meno ortodosso:
la motosega, facendo lavorare la lama di punta. Per portar via porta via, soltanto che è difficilissimo
tenerla ferma ed in centro... e, difatti, come potete aver notato dalle foto, in un punto mi ci è rimasto
il segno di una dentata. Poco male, vorrà dire che lo oserò per far scolare eventuali liquidi. (Poi alla fine
vi svelerò a cosa mi servirà questo mortaio, e credo che sarà una cosa che vi stupirà.
Comunque andiamo avanti.
Sbozzala la semisfera, come già detto precedentemente, ho usato un disco di D.60 spesso 10mm con una striscia di
carta vetrata grana 40 incollata sulla circonferenza e con un pezzo di barra filettata al centro e per
fissarla sul trapano manuale. Questo penso sia stata l'idea vincente che mi ha consentito di arrivare a fare
la raggiatura quasi perfetta.
A quel punto c'era da lavorare la parte esterna e lucidare la semisfera. Per far questo ho fissato il mortaio
sul trapano a colonna tramite un pezzo di barra filettata e tramite una raspa mezzatonda e carta vetrata
a scalare ho levigato la mezzaluna e la gola esterna per l'impugnatura.
Proprio un lavoro da dilettanti allo sbaraglio. : Chessygrin :
Alla fine ho tenuto 10 minuti i due pezzi in una bacinella con dell'olio di girasole e il risultato è quello che
avete visto.
Ah, avevo promesso si svelare a cosa mi servirà tale mortaio... reggetevi forte:
a ridurre in poltiglia il contenuto delle scatolette del mio gatto, a cui, alla veneranda età di
di 15 anni, gli unici denti rimasti sono i due canini inferiori.

Cosa mai non si farebbe per il bene dei nostri amici pelosi...

la prossima puntata riguarderà un sistema per
poter reggere in posizione orizzontale e fissati (leggermente) alle due estremità, i fili d'erba di cui sente spesso il bisogno
e che, a causa della mancanza di denti, da solo non riesce a mangiare.
