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ho risparmiato di scrivertelo
devono essere fatti da un elettricista qualificato.
In breve le 3 regole fondamentali:
1) I piani cottura si collegano alla rete sempre utilizzando una MORSETTIERA di sezione appropriata, MAI utilizzando una presa mobile Schuko (16 Ampere) o italiana grossa (16 A). Le prese da 16A sopportano una potenza massima di 3,7KW, e per i collegamenti permanenti sono da utilizzare i morsetti.
Il cavo che porta corrente al piano cottura deve provenire direttamente dal quadro elettrico principale di casa e non deve alimentare altre prese oltre al piano.
Il cavo deve essere di sezione tale da supportare la massima corrente erogata dal contatore, se inferiore a quella massima assorbita dal piano. Solitamente 4mmq per 32A, per i piani da 60 Cm, e 6 mmq per 47A, per alcuni piani da 70-96 Cm (valori indicativi per lunghezze di linea fino a circa 20 metri).
La linea che alimenta il piano cottura deve essere dotata di interruttore magnetotermico di protezione dedicato. In Italia viene indicato un magnetotermico con interruttore differenziale, sebbene un secondo differenziale non sia indispensabile. Di norma, il magnetotermico deve essere da:
16A per l'uso in impianti con contatore da 3 KW.
25A con contatore da 4,5 KW.
32A con contatore da 6 KW.
50A con contatore da 10KW monofase (molto raro da ottenere) ed un piano cottura da 10 KW. 32A con un piano da 7KW.
16A in impianti trifase, uno per ogni fase. Potenza di contatore uguale o maggiore a 10 KW e piani cottura fino a 11 KW.
Se non fosse possibile disporre di una linea separata per il piano cottura, è essenziale che il cavo della linea che alimenta il piano sia di sezione tale da supportare la massima corrente erogata dal contatore, per evitare che si formino sovraccarichi pericolosi, in congiunzione con l'uso di altri apparecchi collegati alla stessa linea. Questa soluzione sarebbe però da evitare se si hanno più di 3 KW di contatore. Soprattutto non è applicabile in vecchi impianti realizzati con cavi di sezione non adeguata e senza interruttori magnetotermici dedicati alla cucina.
I piani cottura elettrici hanno un consumo massimo tipico di 7,2-7,4KWper i piani con 4 fuochi (spesso anche anche 5) e fino a 10,8 KW per i piani da 70-90 Cm. con 5-6 fuochi. Questi valori vengono raggiunti solo quando tutti i fornelli sono accesi alla massima potenza.
In un impianto a 230V MONOFASE questo comporterebbe (contatore permettendo) un assorbimento massimo di ben 32 Ampere per i piani da 7,4 KW e di 47A per i piani da 10,8 KW. Per questo motivo un piano cottura elettrico NON deve mai essere collegato utilizzando una presa mobile Schuko o italiana, neanche in un impianto da 3 KW.
Le prese Schuko hanno una portata massima di 16A (circa 3,7 KW). I contatori elettronici da 3KW consentono di assorbire quasi 4KW per 1 ora, quindi si sarebbe già oltre il limite.di una presa da 16A. Inoltre il carico massimo sopportato dalla linea a cui è collegata la presa, verrebbe superato facilmente in caso altri elettrodomestici alimentati dalla stessa linea fossero in funzione. In ogni caso è da evitare l'utilizzo di una presa mobile per un collegamento fisso con una potenza vicina al suo limite massimo.
I piani cottura sono in realtà progettati per funzionare in impianti trifase. I modelli con potenza di 6-7 KW (di solito i 4 fuochi) si collegano a solo 2 fasi. Le due fasi utilizzate devono così fornire ciascuna massimo solo 16A. La terza fase non è utilizzata. I modelli da 10KW le utilizzano invece tutte e 3, per mantenere l'assorbimento su ciascuna fase sotto i 16A, che è il valore di allacciamento domestico trifase standard in molti paesi europei (circa 11KW).
Negli impianti monofase la singola fase disponibile, deve quindi supportare tutta la corrente, che invece sarebbe stata divisa in 2 o 3 fasi. Con un piano cottura da 10KW il cavo della linea deve sostenere da solo tutti i 47 Ampere, anzichè 15-16A!
Nel collegamento in impianti monofase si aggiunge quindi un ponte sulla morsettiera del piano per "sdoppiare" in due la singola fase disponibile per portarla anche sul morsetto che sarebbe dedicato alla seconda fase e alla terza fase (se utilizzata dal piano).
Il cavo che va dalla presa al piano cottura è di regola un cavo apposito meccanicamente robusto, con guaina esterna resistente al calore.
Molti i piani cottura vengono consegnati con uno spezzone di cavo standard già collegato, per uso trifase. Questo cavo standard è formato da 4 o 5 fili con sezione di 2,5 mmq (a seconda se il piano usi 2 o 3 fasi). Utilizzando questo cavo in un impianto monofase bisogna unire insieme i fili delle fasi, facendo un ponte con dei morsetti sul punto di collegamento ai cavi nel muro. Il neutro e la terra si collegano a parte sui loro morsetti. In questo caso non bisogna assolutamente fare il ponte sulla morsettiera del piano collegando alla presa solo un cavo di una fase 2,5mmq. La sezione sarebbe insufficiente per coprire l'assorbimento!
Prese a muro:
All'estero sono utilizzate prese apposite per i piani cottura, che contengono un morsettiera.
Ce ne sono fondamentalmente di 2 tipi: con i morsetti in linea tipo mammut o disposti in cerchio. I contatti sono 5 (3 fasi + neutro + terra) e in trifase per il collegamento al quadro sono sufficienti fili di solo 1,5 mmq di sezione, per 11KW totali.
In un impianto monofase servono solo 3 morsetti (fase, neutro e terra), ma i cavi devono essere di sezione maggiore, 4 mmq per i piani da 7KW e 6mmq per quelli da 10KW. (Le sezioni sono valide per lunghezze di linea fino a circa 20m).
Se in Italia non si trovano prese simili con morsetti di sezione adatta, è sufficiente utilizzare un mammut.
In ogni caso i terminali dei fili devono venire protetti con gli appositi puntali a crimpare, per evitare danneggiamenti dovuti alla stretta a nudo della vite con possibili surriscaldamenti