quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
Moderatore: dalmos
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quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
ciao a tutti
ho una curisita...mi sapete dire quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
grazie ciaooo
ho una curisita...mi sapete dire quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
grazie ciaooo
Re: quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
Dipende da che elettrodomestico è: l'indicazione 435 è stata misurata oppure è scritta su una targhetta?tonicacciavite ha scritto:ciao a tutti
ho una curisita...mi sapete dire quanto consuma un eletrodomestico di 435 W?
grazie ciaooo
Perché se è scritta su una targhetta, indica la potenza massima che l'elettrodomestico impiega. Ad esempio, se fosse una lavatrice, è riferito al momento che sta scaldando l'acqua+ motore in lavaggio.
Se è un trapano, è riferito al motore sotto carico a piena potenza, se è un frigo è riferito al momento in cui il gruppo compressore sta andando.
Ma il consumo è riferito al tempo, e non all'istante.
Mi spiego meglio. Un frigorifero da 250 W consuma di più del ferro da stiro, che pure è 2000 W, poiché il frigorifero è in azione dalle 6 alle 12 ore al giorno, mentre un ferro è in azione un'ora o due alla settimana (valori medi).
Per cui il consumo (in termini di denaro) non si può calcolare sapendo solamente la potenza, mentre il consumo istantaneo si calcola facilmente: è di...435 W,oppure, se preferisci, 0,435 Kw/h, oppure ancora, 2A (che non è il consumo , ma la corrente). Ipotizzo che però che la tensione di alimentazione sia la tensione di rete (220-230V).
Ti basta?
1099
- tonicacciavite
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Come diceva 1099, dipende dall'elettrodomestico.tonicacciavite ha scritto:scusate ma sono stato superficiale nel formulare la domanda!
i 435 W sono indicati nella targhetta . ce scritto potenza nominale 435 W.
vorrei sapere quanto consuma in un ora ,poi faro io la moltiplicazione per il numero di ore che la utilizzero.
L'indicazione sulla targhetta può riferirsi ad un consumo massimo.
Se l'elettrodomestico avesse un consumo costante, allora il consumo sarebbe (come detto anche da 1099) 0,435 KW/h (ChiloWattOra), cioè per consumare 1 KW/h dovrebbe stare acceso per circa 2 ore e 20 minuti.
Ma sono ben pochi gli elettrodomestici che hanno un consumo fisso e costante nel tempo, quindi questo calcolo è ben più complesso.
Forse fai prima a spiegare di che tipo di elettrodomestico si tratta e quale è il problema per cui fai questa domanda, a quel punto si possono trovare delle risposte più precise.
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se quello indicato è riferito al consumo massimo totale della stufa,
calcolare il consumo reale è molto difficile. Quello che
assorbe di più è la candeletta di accensione che può rimanere
accesa per un tempo variabile tra i 5/10 minuti, in ogni caso
fino a quando la temperatura dei fumi non supera la soglia
di 40° (di solito), il resto dell'assorbimento è dato dal motorino
dell'estrattore dei fumi che è sempre acceso e dal motore del
circolatore se presente, poi c'è il consumo del motorino della
coclea, che funziona ad intervalli, ed eventuali ventole per il
riscaldamento ambiente.
calcolare il consumo reale è molto difficile. Quello che
assorbe di più è la candeletta di accensione che può rimanere
accesa per un tempo variabile tra i 5/10 minuti, in ogni caso
fino a quando la temperatura dei fumi non supera la soglia
di 40° (di solito), il resto dell'assorbimento è dato dal motorino
dell'estrattore dei fumi che è sempre acceso e dal motore del
circolatore se presente, poi c'è il consumo del motorino della
coclea, che funziona ad intervalli, ed eventuali ventole per il
riscaldamento ambiente.
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- tonicacciavite
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Dipende cosa intendi per "consumo".
L'unità in cui i misura il consumo al contatore è il KW/h ed è quello che generalmente paghiamo sulla bolletta.
Per calcolare questo devi moltiplicare la potenza espressa in Watt per il numero di ore in cui l'apparecchio resta acceso (a consumo costante naturalmente) e si divide per 1000.
L'unità in cui i misura il consumo al contatore è il KW/h ed è quello che generalmente paghiamo sulla bolletta.
Per calcolare questo devi moltiplicare la potenza espressa in Watt per il numero di ore in cui l'apparecchio resta acceso (a consumo costante naturalmente) e si divide per 1000.
Caro Toni, non puoi calcolare il consumo, ma solo misurarlo.
Trattandosi di un manufatto complesso, non è sufficiente il valore di potenza massima espresso sulla targhetta.
Quel valore (praticamente 2A) indica che per alimentare elettricamente la stufa ti occorre un impianto che regga 2A (tutti, in pratica, anche la piattina obsoleta anni '40). Oppure, se preferisci, ti consente di calcolare quanto carico puoi mettere sul tuo impianto di casa, usando 435 come addendo per poi tenersi sotto ai famosi 3300W, soglia massima retta dal limitatore enel.
Quindi, se hai per esempio un ferro da stiro di 2000W, un aspirapolvere da 500W, quattro lampade alogene da 150W (=3100), se accendi la tua stufa a pellet corri il rischio di oltrepassare la soglia massima, con conseguente sgancio del limitatore enel.
Tornando alla stufa, per sapere quanto consuma, dicevo, l'unico modo per saperlo è misurarlo, cioè con un amperografo.
Che cos'è? è un banale (irreperibile) contatore. Quando anni fa l'ENEL fece la massiccia campagna di sostituzione dei contatori, era relativamente semplice "corrompere" gli elettricisti in opera e farsene dare uno dismesso (a disco): ce n'erano a camioncini pieni! Ma ora non è più così. Sono molto rari (taluni sono addirittura con il magnetotermico separato e il guscio in vetro), ma di non facile reperibilità.
Ovviamente esistono dei contatori in vendita al pubblico, e vengono impiegati ad esempio se ci sono due o più soggetti che si dividono uno stesso appartamento (ad esempio uffici o studi professionali ubicati in grandi appartamenti di ampie metrature, in affitto).
Un'altra via, che descrivo per ultima in quanto è praticamente impraticabile, è una via di mezzo tra la misurazione e il calcolo teorico.
Consiste nell'identificare le correnti in gioco dei singoli componenti (descritti dall'amico Mariobrosh), ovviamente aprendo la stufa e leggendo le singole targhette dei prodotti, ammesso che le abbiano. I motorini ce l'hanno quasi sicuramente, ma anche per gli altri pezzi, ricercando sul web si dovrebbe risalire. Indi bisogna fare in modo di esternare, mediante delle spie luminose, il funzionamento di questi, a meno che il rumore o altro ne rendano evidente il loro stato di funzionamento a stufa chiusa e funzionante.
Poi, armati di cronometro, carta e penna, accendi la stufa e segni per quanto tempo i singoli componenti elettrici stanno accesi, dal momento dell'accensione fino al raggiungimento dell regime stazionario (cioè da ambiente freddo fino allo scatto del termostato ambientale). Da questi dati avrai il consumo transitorio d'avviamento.
Poi prosegui e misuri i tempi dei funzionamenti a regime. Da questi dati ricaverai il consumo a regime.
Questa la teoria, ma, sinceramente, mi sembra un tantinello complicato, rispetto all'utilità reale dell'operazione. Senza contare gli eventuali rischi.
Insomma, un'operazione riservata ai NAS.
Trattandosi di un manufatto complesso, non è sufficiente il valore di potenza massima espresso sulla targhetta.
Quel valore (praticamente 2A) indica che per alimentare elettricamente la stufa ti occorre un impianto che regga 2A (tutti, in pratica, anche la piattina obsoleta anni '40). Oppure, se preferisci, ti consente di calcolare quanto carico puoi mettere sul tuo impianto di casa, usando 435 come addendo per poi tenersi sotto ai famosi 3300W, soglia massima retta dal limitatore enel.
Quindi, se hai per esempio un ferro da stiro di 2000W, un aspirapolvere da 500W, quattro lampade alogene da 150W (=3100), se accendi la tua stufa a pellet corri il rischio di oltrepassare la soglia massima, con conseguente sgancio del limitatore enel.
Tornando alla stufa, per sapere quanto consuma, dicevo, l'unico modo per saperlo è misurarlo, cioè con un amperografo.
Che cos'è? è un banale (irreperibile) contatore. Quando anni fa l'ENEL fece la massiccia campagna di sostituzione dei contatori, era relativamente semplice "corrompere" gli elettricisti in opera e farsene dare uno dismesso (a disco): ce n'erano a camioncini pieni! Ma ora non è più così. Sono molto rari (taluni sono addirittura con il magnetotermico separato e il guscio in vetro), ma di non facile reperibilità.
Ovviamente esistono dei contatori in vendita al pubblico, e vengono impiegati ad esempio se ci sono due o più soggetti che si dividono uno stesso appartamento (ad esempio uffici o studi professionali ubicati in grandi appartamenti di ampie metrature, in affitto).
Un'altra via, che descrivo per ultima in quanto è praticamente impraticabile, è una via di mezzo tra la misurazione e il calcolo teorico.
Consiste nell'identificare le correnti in gioco dei singoli componenti (descritti dall'amico Mariobrosh), ovviamente aprendo la stufa e leggendo le singole targhette dei prodotti, ammesso che le abbiano. I motorini ce l'hanno quasi sicuramente, ma anche per gli altri pezzi, ricercando sul web si dovrebbe risalire. Indi bisogna fare in modo di esternare, mediante delle spie luminose, il funzionamento di questi, a meno che il rumore o altro ne rendano evidente il loro stato di funzionamento a stufa chiusa e funzionante.
Poi, armati di cronometro, carta e penna, accendi la stufa e segni per quanto tempo i singoli componenti elettrici stanno accesi, dal momento dell'accensione fino al raggiungimento dell regime stazionario (cioè da ambiente freddo fino allo scatto del termostato ambientale). Da questi dati avrai il consumo transitorio d'avviamento.
Poi prosegui e misuri i tempi dei funzionamenti a regime. Da questi dati ricaverai il consumo a regime.
Questa la teoria, ma, sinceramente, mi sembra un tantinello complicato, rispetto all'utilità reale dell'operazione. Senza contare gli eventuali rischi.
Insomma, un'operazione riservata ai NAS.
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oggi si trovano anche a poco prezzoè un banale (irreperibile) contatore.
http://www.bestwebseller.it/index.php?m ... cts_id=131
su molte stufe il display di controllo fornisce in tempo reale questeIndi bisogna fare in modo di esternare, mediante delle spie luminose, il funzionamento di questi, a meno che il rumore o altro ne rendano evidente il loro stato di funzionamento a stufa chiusa e funzionante.
informazioni come questa che ho io prodotta dalla micronova

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