@cabestano
L'idea del contenitore di plastica dove annegare il morsetto a cappuccio l'ho già sfruttata un altra volta e ha funzionato,
ma in quel caso l'ho riempito di gel bicomponente. Fra l'altro non ci avevo neanche messo il coperchio che, invece,
a pensarci bene è una buona idea perché darebbe resistenza meccanica all'isolamento. Se poi il contenitore fosse
trasparente, sarebbe il massimo.
In pratica basterebbe che facessi 3 fori sul tappo, del diametro preciso dei cavi, poi farci passare quest'ultimi e
collegarli col morsetto a cappuccio, inserire questo fino in fondo al contenitore e quindi riempire di silicone fino
in cima. A quel punto far scorrere il tappo sui fili e inserirlo sul contenitore. Fin qui tutto bene, se non fosse che quando
rimetto il lampione sul pozzetto questi fili sono soggetti a muoversi e questo potrebbe creare dello spazio fra il morsetto
e il silicone, visto che è semisolido.
A questo punto forse sarebbe addirittura meglio che il silicone fosse di quello più liquido che ci si versa dentro
e che anche se il morsetto e i fili si muovono, non succede niente. Naturalmente , in questo caso, è indispensabile
che il flacone di plastica rimanga abbastanza in verticale; ma questo non sarebbe un problema.
Magari, stavo pensando a un sistema per impedire che i cavi potessero sfilarsi dal tappo... Credo che la soluzione più banale
e funzionale sarebbe quella di bloccare i cavi dal sotto del tappo con tre fascette.
Comunque, più ci penso è più mi rendo conto dei vantaggi che ci sarebbero ad avere un tipo di silicone che rimanesse
semiliquido permanentemente:
1) l'immersione sicura e continua della giunzione nel tempo
2) impermeabilità all'ingresso dell'acqua
3) facilità di smontaggio e di riutilizzo illimitato del prodotto isolante.
4) costo dell'operazione praticamente zero
Quest'ultimo punto è importante, soprattutto nel mio caso dove sto facendo delle prove di isolamento a massa di una
fila di lampioni e dovrò necessariamente rimetterci le mani almeno due volte.
Poi, magari, in seguito spiego di che prove si tratta.
@gibor
Hai messo il dito nella piaga. Trattasi di una fila di lampioni del viale di ingresso e chiaramente, quando piove forte,
i pozzetti si allagano tutti.
Per ovviare a questo, durante l'istallazione, le giunzioni vennero effettuate non nei pozzetti ma nella parte alta
del piedistallo e fin qui tutto bene.
Se non che, trattandosi di derivazioni su dei grossi cavi da circa 18mm di diametro, questi entravano a malapena
nel foro del piedistallo e ciò comportava che ci dovevano venire tirati con forza, con la conseguenza che non
era più possibile sfilarli per ispezionarli. In più gli attriti sulla parte metallica avevano comportato anche degli
spellamenti con contatti a massa. E senza considerare la cosa più grave: quella di dover essere costretti tutte le volte
al lavoro di smontaggio del lampione dalla sua base, cosa resa estremamente complessa visto che i tiranti di
collegamento sono in acc, zincato e tutte le volte c'è da lottare contro un ammasso di ruggine per svitarli.
Per ovviare a ciò non c'era altra strada che effettuare i collegamenti direttamente nei pozzetti, anche se la maggior
parte dei lampioni li ha sempre all'interno del piedistallo.
L'idea delle colonnette esterne sopraelevate (a parte i costi di istallazione) in effetti taglierebbe la testa al toro
e in prospettiva anche io credo che vada presa seriamente in considerazione.
@bepi
Anche questa soluzione mi piace, magari usando il silicone al posto del gel?
Perché trattandosi di prove alla fine mi ritrovo sempre un sacco di gel buttato via e, visto che costa un botto,
preferirei evitarlo. Mentre usando il contenitore col silicone semisolido, detto prima, otterrei il solito risultato
con pochissima spesa.
@Scintilla
Credo che la colla a caldo non potrebbe funzionare, in quanto solidificherebbe prima di riempire il contenitore, e poi,
comunque, sarebbe irreversibile.
Scusate la lungaggine, ma è servita anche a me per fissare un po le idee.
