ma mi risposero che una volta ci avevano pensato ma non ne avevano fatto di niente, perché
costava svariate decine di migliaia di euro e poi, a loro dire, non scannerizzava alla perfezione...
Comunque, sono in attesa che esca un po di sole per vedere come reagisce il colore.
Riguardo al problema strutturale hai notato, in alcune foto, che il legno era proprio marcito
e anche dopo fatto l'accoppiamento dei due pezzi e incollato, facendoforza sul piede si vedeva che oscillava
di qualche centesimo sul giunto, che portato in cima al braccio si traduceva
in uno spostamento di alcuni mm e che ,a loro volta, si traducevano in cm alla sommità dell'attaccapanni.
Devo dire che la precisione dell'accoppiamento tenone-mortasa c'era ma, non essendo il legno
più compatto, un cedimento alla compressione di qualche centesimo era naturale. Invece,
se guardi la foto dove ci sono con i due pezzi accoppiati ma non ancora inseriti del tutto, quello
come legno era ancora compatto e difatti dopo l'incollaggio non fa una grinza anche provando a
metterlo in morsa e piegarlo con forza.
Considera che anche il legno dei bracci era di frassino, ma ha più di 50 anni e di umidità ne
aveva assorbita in abbondanza; difatti, quando sono andato a levare quelle tre spine di 10 avevano
la consistenza della gomma, e cosi pure il quel biscotto che si vede in una foto.
Comunque, all'inizio avevo escluso l'uso dei rinforzi metallici, ma alla fine in due bracci ce li ho
dovuti fare, altrimenti in alto l'attaccapanni mi faceva 5 cm di ondeggio. Non è stato facile
studiare un sistema che non si vedesse e, nello stesso tempo, fosse robusto a sufficienza per resistere
al quel braccio di leva. Consideriamo, che se ogni piede deve reggere almeno una ventina di kg,
quanti ne risultano nel punto di unione.
Poi, fra l'altro, c'era anche un difetto importante di progettazione iniziale:
quell'anima dentro metallica di 30 mm ha alle due estremità due filettature femmine e che tutti questi
anelli e bracci vengono tirati con due viti: una M10 dal sopra ed una M8 dal sotto... poi, se consideri
che gli anelli hanno un foro maggiorato di un paio di mm, comprendi che la stabilità dei piedi dipende
tutta dalla forza con cui viene tirato il pacco totale. Questa, si capisce bene è stata una lacuna nella
progettazione; forse l'hanno fatto per risparmiare nei costi... ma non ne sono sicuro, perché la
modifica che ci ho apportato io, in fondo è stata banalissima... praticamente, in fase
costruttiva, avrebbe avuto costo zero.
Se guardi le ultime foto con il treppiede montato e verniciato ti rendi subito conto in che cosa è
costituita questa modifica strutturale: i tre anelli sono alti 48, per cui è stato sufficiente saldare un rondellone
sul montante alla distanza di 140 mm dal sotto. Così facendo abbiamo reso indipendente il piedistallo
da tutto il resto dell'attaccapanni: si inseriscono i tre bracci, si bloccano forte dal sotto con un
rondellone ed ecco fatto il piedistallo autonomo. E' intuitivo che, in questo modo, se i bracci sono
rigidi si eliminano una volta per tutte i dondolamenti sulla base.
In pratica l'attaccapanni è come un albero, i tre piedi di base sono le radici, poi fino ad una certa
altezza c'è il fusto rappresentato da una serie di anelli/distanziali semplici
e poi iniziano i molti rami, che sono identici ai piedi ma rivolti verso l'alto e di varie misure a decrescere verso il basso.
Avendo fatto quella modifica, la parte "attaccapanni" è separata dalla base e, volendo, potrebbe essere fatta
che ruota tutta insieme, oppure che ruota anche ogni "ramo" singolo.
Tra poco, posto le foto del treppiede al sole, anche con la vista dal sotto
per evidenziare i rinforzi metallici utilizzati.





